Perché ancora un giornale sul problema mafioso

di Carmelo Monforte - Preside del Liceo

Una tragedia umana che non ha paroleParlare ancora di mafia ad alcuni da la nausea ritenendo che il problema sia stato talmente sviscerato che niente di più e di nuovo su di esso possa dirsi. Se ciò è vero, è però ancor più necessario non dimenticare, non allentare la morsa sia nella coscienza dei cittadini e degli studenti che dello stato. Ognuno deve farsi carico, e maggiormente la scuola, di educare alla convivenza, alla solidarietà e quindi al rispetto della vita. Se ciò si radicherà nell'animo di ognuno di noi, allora la mafia sarà, nel tempo, sconfitta. La mafia è odio, è prepotenza, è illegalità, è egoismo sfrenato volto al proprio interesse senza rispetto per gli altri; se la scuola farà comprendere questo ai ragazzi, se li educherà alla comprensione, alla legalità, al rispetto degli altri avrà contribuito a sconfiggere la mafia. Ma perché ciò accada è opportuno documentarsi e produrre documenti; è fondamentale conoscere e diffondere il proprio credo in quanto più siamo, più combattiamo il fenomeno  mafia, più presto arriverà il giorno in cui noi siciliani e non solo noi vinceremo.

Ecco perché il secondo numero del giornale è dedicato a questo problema. Un numero che desidera far conoscere quanto i ragazzi hanno fatto, in positivo e non solo come critica, costruendo un loro vivere insieme, partecipando a dibattiti, creando momenti di solidarietà documentandosi, perché sono convinti che più crescono in cultura, più possono sfuggire ai tentacoli di una piovra,  che ci lusinga con il denaro prima, con il facile avanzamento della carriera dopo, ma che alla fine ci stritola, togliendoci ogni autonomia decisionale.