Dopo tanti anni di sofferenza avete finalmente il diritto a vivere nella pace.

Il Papa contro la mafia

Giovanni Paolo II ad Agrigento

arissimi, vi auguro, come ha detto il diacono, di andare in pace e di trovare la pace nella vostra terra.

Carissimi, non si dimentica facilmente una celebrazione in questa Valle. Sullo sfondo dei templi, templi provenienti dal periodo greco, che esprimono questa grande cultura e questa grande arte e anche questa religiosità.

I templi che sono testimoni oggi della nostra celebrazione eucaristica. E uno ha avuto il nome di "concordia". Ecco, sia questo nome emblematico, sia profetico e sia concordia in questa vostra terra. Concordia senza morti, senza assassinati, senza paure, senza minacce, senza vittime. Che sia concordia! Questa concordia, questa pace, a cui aspira ogni popolo e ogni persona umana e ogni famiglia.

Dopo tanti tempi di sofferenza, avete finalmente un diritto a vivere nella pace. E questi che sono colpevoli di disturbare questa pace, questi che portano sulle loro coscienze tante vittime umane, debbono capire, debbono capire che non si permette di uccidere degli innocenti.

Dio ha detto una volta: non uccidere! Non può l'uomo, qualsiasi, qualsiasi umana agglomerazione, mafia, non può cambiare e calpestare questo diritto santissimo di Dio! Questo popolo siciliano, talmente attaccato alla vita, un popolo che ama la vita, che dà la vita, non può vivere sempre sotto la pressione di una civiltà contraria, civiltà della morte.

Qui ci vuole la civiltà della vita!

Nel nome di questo Cristo crocifisso e risorto, di questo Cristo che è vita, via, verità e vita. Lo dico ai responsabili: Convertitevi! Una volta, un giorno, verrà il giudizio di Dio!

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