Il grido morale di uno scrittore siciliano contro la criminalità

L'invettiva della Sapienza

dal romanzo La favola del paese cambiato di Melo Freni

"on provocate la morte con le aberrazioni della vostra vita. Non è opera di Dio, questa morte che vi trascinate, non è la violenza che ha il dominio sulla terra. La Giustizia è immortale. Solo gli empi procurano la morte e seminano il terrore. Gridate contro di loro. Bramate la virtù. Ma la virtù non entra nelle anime che sono abituate al male, né può essere intesa dai malvagi. A voi, che vi credete potenti e per questo fate scempio dei diritti altrui, cessate l'ostinazione dell'orgoglio. Non c'è rimedio alle sventure dell'orgoglio, perché mentre si abbattono gli altri si abbatte anche se stessi. Sarete agitati da una grande paura per la perversione dei vostri pensieri, perché solo la Sapienza è dispensiera di gioia, solo la Sapienza è l'unica potenza. Essa fa sfoggio di grande nobiltà, mentre voi siete miseri. Voi siete ignoranti, rozzi, il traboccare del vostro sdegno sarà causa della vostra stessa rovina. Volendo dominare, attirare su di voi il disonore. Datemi ascolto: la gloria dell'uomo non sta nella vergogna, né nel disonore. E voi vi vergognate, perché vi nascondete. Vi sentite disonorati, perché cercate di mimetizzarvi coi giusti, nelle strade, nelle piazze, nelle chiese.

A tutti quelli che vi subiscono io dico: guai al cuore fiacco, perché non ha fiducia, perché non può essere difeso. Guai a voi che avete perduto la speranza e la costanza. Coltivate la vita come si semina e miete. Avrete da pensare a coltivarla, ma poi godrete il frutto. Ed a voi ripeto: non dovrete forse lasciare tutte queste ricchezze per cui seminate tanta morte? Se non finirete voi stessi soffocati nel sangue che spargete, un giorno invecchierete come invecchiano i vestiti. E' legge eterna.

Vergognatevi di spargere sangue sulle tavole imbandite, di privare le mogli dei mariti, i figli dei padri, le madri dei figli, le fidanzate dei loro innamorati. Vergognatevi di uccidere i sogni.

 Fra due, tre generazioni nessuno si ricorderà più di voi. Perché allora tanto sangue e tante lacrime? Beato, dunque, l'uomo che medita la Sapienza. L'uomo non può nascondersi a Dio. Accendete nel cuore la luce che Dio vi ha dato, altrimenti sarete maledetti. Le vostre opere sono davanti a Lui e voi non sapete fare altro che male. Ai pentiti egli ha aperto una via di ritorno. Convertitevi ed abbandonate i peccati. Meglio uno di poca intelligenza, che sente il timore di Dio, che uno di grande abilità ma trasgredisce la sua legge. L'astuzia di chi sa manovrare per ottenere sentenze favorevoli nonostante le proprie iniquità, è abilità consumata, ma è ingiusta. Costui è un perverso ed il suo cuore è pieno di frode. Voi siete come questi.Chi edifica la propria casa col denaro altrui è come chi ammassa pietre per la sua tomba. Io so che spesso vi riunite prima di compiere un delitto. Ma la riunione dei peccatori è come la stoppa accumulata che finirà nelle fiamme e nel fuoco. Vi illudete che la strada degli empi sia piana e senza inciampi, ma al suo termine c'è la fossa dell'inferno. Allora le ricchezze dei malvagi spariranno, come un torrente o come un tuono che rumoreggia nella tempesta. Vergognatevi di spargere sangue sulle tavole imbandite, di privare le mogli dei mariti, i figli dei padri, le madri dei figli, le fidanzate dei loro innamorati. Vergognatevi di uccidere i sogni. Voi usate dolcezza con le labbra, fate gli umili e camminate ricurvi, ma siete come la pece e chi vi tocca s'imbratta. Ma chi si tiene lontano da voi e chi ha il coraggio di dirvi in faccia ciò che siete, alla fine, statene certi, vi umilierà. Raddrizzatevi e raddrizzate le vie del Signore. L'ora della Sapienza e l'ora della Giustizia vi condanneranno sulla terra ancor prima che Dio vi condanni in eterno".

Torna all'elenco