di Tindaro Pintagro

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Immagini del Parco: Cascata del Catafurcu. (Foto: Lo Castro)"Ci sono due sostanze che volano nell’ambiente: i soldi e i gas. I soldi viaggiano lungo i cavi telefonici che collegano le Borse; i gas attraverso l’atmosfera. Il flusso dei soldi può essere governato dalla mano invisibile del mercato, il flusso dei gas no”.

Così esordiva il giornalista Marco Politi sulla “Repubblica” del 26/11/2000 in un articolo in cui denunciava il fallimento del vertice mondiale sul clima tenutosi a L’Aja. L’articolista metteva l’accento sul rapporto tra la ricerca del massimo profitto perseguita soprattutto dalle nazioni più industrializzate e gli effetti sul pianeta: buco nell’ozono, surriscaldamento della terra, scioglimento dei ghiacciai, innalzamento del livello dei mari, desertificazione crescente, alterazioni metereologiche con effetti disastrosi sull’agricoltura, squilibrio tra le stagioni.

E’ chiaro a tutti ormai, tranne ai sordi…, che se non rimediamo, cambiando velocemente e drasticamente le nostre abitudini individuali e collettive, il pianeta giungerà presto al collasso. Quali che siano le cause dei fenomeni che stanno mettendo a repentaglio la vita della Terra, al di là delle responsabilità individuate da Politi, risulta ormai indifferibile e improcrastinabile la necessità di difendere con le unghie e con i denti il territorio che ci circonda.Immagini del Parco: Grifone (Foto: Lo Castro)

A tale fine mira il “Progetto Ambiente” che anche quest’anno la nostra scuola sta portando a compimento. Si può obiettare che non serve proteggere una zona limitata che rappresenta solo una goccia di mare nel territorio globale, ma…. il mare, non è fatto di gocce?

Se ognuno pensasse a proteggere la propria “goccia” non ripuliremmo forse gli oceani? E poi il Parco dei Nebrodi non sarà l’Amazzonia, ma è il nostro polmone (sovrabbondante tra l’altro di miti e di evocazioni letterarie) e corre grandi rischi. Quali? Sono innanzitutto stati tagliati di un terzo i finanziamenti per la manutenzione e la salvaguardia. Le autorità, evidentemente, non avvertono l’esigenza del problema-ambiente; in secondo luogo temono che, in tempi di facili condoni, di “laissez-faire” (leggi incoraggiamento dei comportamenti illegali di vario tipo), anche i Parchi possono diventare “topoi” di devastazione edilizia e di conseguente alterazione urbanistica ed estetica oltre che biologica.

Immagini del Parco: studenti del Liceo durante la recente escursione sulle Rocche del Crasto.Da sette anni il “Progetto Ambiente” tende a rendere consapevoli i ragazzi e le famiglie, oltre che gli insegnanti, delle risorse molteplici del Parco, della ricca e talvolta rara flora, della fauna, dei luoghi suggestivi tanto straordinari da stravolgere la mente.

Facciamo in modo che la conoscenza del Parco diventi patrimonio di tutti; … il Parco, se lo conosci, lo ami e lo difendi.

 

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