E’ chiaro a tutti ormai, tranne
ai sordi…, che se non rimediamo, cambiando velocemente e drasticamente
le nostre abitudini individuali e collettive, il pianeta giungerà presto
al collasso. Quali che siano le cause dei fenomeni che stanno mettendo a
repentaglio la vita della Terra, al di là delle responsabilità
individuate da Politi, risulta ormai indifferibile e improcrastinabile la
necessità di difendere con le unghie e con i denti il territorio che ci
circonda.
A tale fine mira il “Progetto
Ambiente” che anche quest’anno la nostra scuola sta portando a
compimento. Si può obiettare che non serve proteggere una zona limitata
che rappresenta solo una goccia di mare nel territorio globale, ma…. il
mare, non è fatto di gocce?
Se ognuno pensasse a proteggere
la propria “goccia” non ripuliremmo forse gli oceani? E poi il Parco
dei Nebrodi non sarà l’Amazzonia, ma è il nostro polmone
(sovrabbondante tra l’altro di miti e di evocazioni letterarie) e corre
grandi rischi. Quali? Sono innanzitutto stati tagliati di un terzo i
finanziamenti per la manutenzione e la salvaguardia. Le autorità,
evidentemente, non avvertono l’esigenza del problema-ambiente; in
secondo luogo temono che, in tempi di facili condoni, di “laissez-faire”
(leggi incoraggiamento dei comportamenti illegali di vario tipo),
anche i Parchi possono diventare “topoi” di devastazione edilizia e di
conseguente alterazione urbanistica ed estetica oltre che biologica.
Da
sette anni il “Progetto Ambiente” tende a rendere consapevoli i
ragazzi e le famiglie, oltre che gli insegnanti, delle risorse molteplici
del Parco, della ricca e talvolta rara flora, della fauna, dei luoghi
suggestivi tanto straordinari da stravolgere la mente.
Facciamo in modo che la
conoscenza del Parco diventi patrimonio di tutti; … il
Parco, se lo conosci, lo ami e lo difendi.