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Le origini e le prime lotte con i Greci

 Il termine Cartagine deriva dal fenicio Qart Hadast ‘città nuova’. Cartagine è la più antica colonia fondata dai Fenici. La fondazione risale, secondo l’erudito storico siciliano Timeo di Tauromenio, all’814 a.C. e tale data può ritenersi approssimativamente esatta dato che confermata anche da altre fonti. Secondo la leggenda, Elissa (la Didone dell’Eneide) avrebbe fondato Cartagine fuggendo da Tiro (colonia di Sidone) dopo che suo fratello Pigmalione ne aveva ucciso il marito Sicherba. Elissa avrebbe ottenuto dagli indigeni tanto terreno quanto potesse coprirsene con una pelle di bue, e tagliando la pelle in pezzi sottilissimi avrebbe acquistato tutto quel luogo che col nome di Byrsa («luogo fortificato») costituì la rocca della città. Quest’ultima è una leggenda greca dovuta a una falsa etimologia di quel nome che in greco significa appunto “pelle”.

Cartagine sorgeva nella penisoletta triangolare tra il mare e il lago di Tunisi, collegata al retroterra da un istmo collinoso. La sua posizione estremamente favorevole che ne favoriva il commercio con tutto il bacino del Mediterraneo, permise la sua espansione su tutte le colonie fenicie d’Occidente.

Ripartizione del Mediterraneo: Cartagine a sud, i Greci a nord

  Declinando la potenza di Tiro, le colonie fenicie non riuscivano a difendersi contro l’espansione greca; perciò si strinsero in lega una dopo l’altra con Cartagine, divenuta la più florida. Sorse  così nel VI secolo l’Impero Cartaginese. In seguito, Cartagine si spinse sulle sponde dell’Atlantico, fondando una serie di stazioni commerciali come quelle che si era assicurata in Sardegna (Nuoro, Sulci, Olbia); in Sicilia (Mozia, Panormo e Solunto) e in Africa. Rivalità commerciali e politiche con le colonie greche provocarono numerose guerre. Nel 540 a.C. i Cartaginesi, alleati degli Etruschi, furono sconfitti in battaglia  dai Greci Focesi, presso Aleria: i Focesi dovettero abbandonare la Corsica e la Sardegna.

Quando Gelone di Siracusa tentò di costituire nella Sicilia greca uno Stato unitario, i Cartaginesi, con l’aiuto dei Greci che soffrivano l’egemonia siracusana, mossero guerra a Gelone e lo affrontarono in battaglia campale presso Imera ricevendo una terribile sconfitta (480 a.C. ca). Nel 460 a.C. Annone (navigatore cartaginese) guidò una spedizione navale oltre le <colonne d’Ercole> (i promontori Calpe e Abila, sullo stretto di Gibilterra; qui Ercole vi avrebbe piantato le colonne che segnavano i confini del mondo) e fondò colonie nel Senegal e in Guinea, giungendo fino al Camerun. La guerra contro i Greci riprese nel 409 a.C. e la successiva pace del 405 a.C. stipulata con Dionigi il Vecchio, permise a Cartagine di riavere il dominio su tutta la Sicilia, eccettuata tutta la costa orientale. Le altre guerre contro Dionigi il Vecchio,  i suoi successori (Dionigi il Giovane, Timoleone, Agatocle) e Pirro riconfermarono il predominio politico e militare cartaginese sulla Sicilia che venne così a contatto con Roma.

  L'Impero Cartaginese all'inizio della Prima Guerra Punica (264 a.C.)