LA LIBERTA’ DI STAMPA

Lavoro svolto dalla Classe IV sez. C  ind. Scientifico

Anno Scolastico 2003/2004

Realizzato da Sturniolo Andrea

Con l’espressione "mass-media", che letteralmente vuol dire "mezzi di massa", si intende l’insieme degli strumenti della comunicazione di massa, come cinema, televisione, manifesti, giornali periodici, radio, ecc. che consentono di comunicare un messaggio o un’informazione ad una massa di persone nello stesso tempo. I moderni mezzi di comunicazione di massa sono un prodotto dello sviluppo del sistema produttivo industriale e del progresso tecnologico e, nella società di oggi, rivestono un’importanza fondamentale, tanto che, non di rado, sono al centro di dibattiti e di polemiche sul loro ruolo, sulla loro funzione, sui loro effetti sociali.

È possibile infatti manipolare il contenuto dei messaggi a fini politici o economici, per creare comunque il consenso: ciò può avvenire in modo scoperto (basti pensare al ruolo dei mass-media nei regimi totalitari, dove censura e propaganda politica condizionano pesantemente gli operatori della comunicazione di massa), oppure in modo latente, grazie alle raffinate tecniche psicologiche, così da indurre comportamenti e modi di pensare conformi alle scelte politiche o economiche dei gruppi dominanti. I "mass-media", in questo caso, sono dei potentissimi "persuasori occulti", capaci di condizionare pesantemente la libertà di scelta e di pensiero dell’uomo moderno. Si può dire che il sistema globale dei "mass-media" produca conformismo, nel senso che vengono trasmessi alla società determinati valori che vengono dal pubblico accettati acriticamente.

La televisione, inoltre, privilegiando l’intrattenimento e la cultura d’evasione, tende a trasformare tutto in spettacolo: politica, informazione, letteratura, sport, ecc.; anche il dolore, la tragedia, la sofferenza rischiano di diventare in televisione oggetto di spettacolo. Questa tendenza alla "spettacolarizzazione" privilegia ovviamente gli aspetti superficiali della realtà. L’importanza decisiva dei mezzi di comunicazione di massa ci deve piuttosto far riflettere sulla necessità di salvaguardare, con la vigilanza democratica di tutti, la libertà e il pluralismo dell’informazione, affinché non si affermino tentazioni di portare sotto il controllo di un solo potentato economico o di un solo partito politico la gestione dei più importanti mezzi di comunicazione di massa: sarebbe la fine della nostra democrazia. Infatti è stata una sorta di democratizzazione della comunicazione, che ha consentito a tantissimi di "prendere finalmente la parola". Ed è proprio a causa della troppa libertà che giornalmente, andando in edicola e comperando tutti i giornali esistenti, mi accorgo che il fronte critico, nella maggior parte dei casi, si esercita solo su alcuni giornali schierati all’opposizione, e in parte anche su una stampa che, per quanto si voglia "indipendente", non può tacere su alcuni eventi scandalosi; però ci sono lettori che, per fortuna, comperano invece gli altri giornali, e che rimangono del tutto impermeabili a queste critiche. Per tanto il rischio a cui l’Italia sta andando incontro, è che l’antiberlusconismo sia diventato materia da club, praticata da coloro che sono già d’accordo, così che le denunce lasciano intoccati proprio questi nostri connazionali, che sfruttando, nella maggior parte dei casi, la televisione ed i giornali non fanno altro che infangare i rappresentanti del governo. Non a caso è opportuno parlare della situazione italiana, dove la troppa libertà di stampa sta degenerando, giorno dopo giorno in una vera e propria azione di guerra nei confronti dell’attuale presidenza. A questo punto si comprende la reazione di coloro che, pur stando all’opposizione, invitano a smetterla col gioco e al massacro nei confronti del Primo Ministro, che rischia di diventare materia di civile e divertita conversazione per "alcuni" membri dello stesso circolo creativo.

Secondo il mio punto di vista, la libertà di stampa si sta trasformando in mancanza di rispetto nei confronti di un Governo, che sicuramente non sarà uno dei migliori, ma per quanto riguarda la libertà di stampa, a mio preavviso si è impegnato pienamente; è anche vero che alcuni programmi non sono stati più mandati in onda con l’ascesa del governo di Centro-Destra, ma è anche vero, che i mezzi di propaganda devono soltanto, a prescindere dal loro ordinamento politico, fare propaganda, senza insultare, ridicolizzare qualunque personaggio della politica.

Termino col dire che al di là degli effetti negativi riscontrati nella troppa libertà di stampa, non si può tacere che la comunicazione è diventata un bisogno insopprimibile dell’uomo, e che si è ampliata nella società moderna, fino a toccare livelli inimmaginabili, che fino a sessant’anni fa, l’uomo non avrebbe mai pensato di raggiungere.