Chiesa di S.Salvatore

    Ubicata appena fuori dal paese, la costruzione si staglia elegante e domina la valle del Platanà. E’ una chiesa fatta costruire dalle monache del monastero, tra il XVII e il XVIII secolo, in sostituzione di quella normanna ormai distrutta. Il monumentale portale del 1713, ben conservato, si articola in una vistosa composizione marmorea: in primo piano due colonne a spirale e due lisce, di stile corinzio, poggiano su piedistalli ricchi di stemmi gentilizi e terminano con capitelli compositi che sostengono la grande nicchia decorata, dove si trova la statua dedicata a S.Benedetto da Norcia; ai lati si trovano due angeli. L’interno è ad un’unica navata, con cappelle laterali, decorate con stucchi e affreschi della Scuola Serpottiana, del XVIII secolo. La chiesa conserva anche pregevoli arredi lignei, fra cui il barocco tabernacolo settecentesco dell’altare maggiore, in oro zecchino. Nella parte posteriore, vi è la cosiddetta gelosia del coro da dove le benedettine assistevano alla Messa. Entrando, a destra, vi è il busto marmoreo di Margherita di Navarra; nella seconda cappella di sinistra un Crocefisso ligneo che presenta la scritta "Gesù Nazareno, Re dei Giudei" in tre lingue: greca, araba e latina.

   Ruderi della Chiesa Normanna

 

    Accanto alla chiesa del S.Salvatore si ergono i ruderi dell’antico monastero benedettino, una volta chiesa paleocristiana. Una leggenda locale vuole che l’antica chiesa sia stata fatta costruire da Gregorio Magno; in ogni caso la sua costruzione risale a un periodo precedente al 650. dell’antica chiesa, a forma quadrata, orientata a est, oggi rimane solamente la soglia della porta d’ingresso centrale, in marmo rosso locale. Con l’arrivo dei Normanni in Sicilia, probabilmente nel 1060, si opera la prima trasformazione della chiesa paleocristiana in chiesa normanna di rito greco. La nuova chiesa ha una pianta a croce "commissa", un presbiterio ex-novo, costruito su una parte del muro della chiesa paleocristiana, e due magnifici grandi archi ogivali. La chiesa subisce una seconda trasformazione e diviene a tre navate nella stessa epoca in cui viene fondato il monastero dalle monache benedettine, intorno al XII secolo ad opera della regina Margherita di Navarra, vedova di Guglielmo I. L’architettura della chiesa presenta l’alternanza di pietra e mattone. E’ un lavoro dai notevoli effetti compositivi: i mattoni sono utilizzati sia nelle zone più fragili della costruzione (archi e spigoli), sia come elementi decorativi, la pietra bianca per soddisfare un ruolo cromatico in opposizione al mattone rosso. Una leggenda narra che Margherita di Navarra, volendo sapere dove fosse nascosto il tesoro che il marito aveva tolto ai palermitani in cambio di monete di cuoio, viene a S.Marco, e si fa dire da un uomo, che si diceva avesse doti magiche, il luogo dove si trova il tesoro. Per gratitudine fa costruire il monastero.

   Chiesa S.S.Annunziata

    La chiesa, ubicata all’inizio del paese, costruita probabilmente sui resti di un tempio pagano, è una chiesa piccola, ad una sola navata, che, nel corso dei secoli, ha subito delle trasformazioni: al posto dell’abside è stata costruita la porta e al posto della porta l’altare maggiore; ciò è confermato dalle tracce di abside che si trovano sull’attuale porta. Sotto l’intonaco dei muri sono stati trovati degli affreschi bizantini. All’interno, su un piedistallo che raffigura in rilievo una città medievale, si trova la bella statua della Vergine, attribuita alla scuola del Gagini, e una statua lignea attribuita al Ventura.

   Chiesa della Madonna della Catena

    La chiesa della Catena, ubicata nella contrada Zirì, fuori dal centro abitato, è stata edificata nel 1666 ad opera del beneficiale Don Antonio Proto. Andata distrutta, nel 1940 è ricostruita e ingrandita. L’interno ad una sola navata, ospita un quadro che ricorda uno storico evento verificatosi a Palermo nel 1390 e la statua della Madonna, donata da Maria Scaravilli durante la ricostruzione dell’edificio. La festa si celebra l’ultima domenica di settembre.