Stage in Francia

Anno Scolastico 2000 - 2001

Préface

Il presente lavoro muove, principalmente, dalla volontà di documentare nel tempo un’esperienza didattica particolarmente positiva nonché dal desiderio di ringraziare concretamente il Dirigente Scolastico, Prof. Andrea Pappalardo, per averne permesso la realizzazione.

Lo stage, svoltosi ad Antibes dal 31 marzo al 7 aprile 2001, si è sviluppato, secondo le modalità organizzative previste, nella duplice direzione del potenziamento delle competenze linguistiche e delle visite guidate di luoghi, ricchi di attrazioni artistiche e culturali.

Gli alunni, alloggiati in famiglia, hanno frequentato, presso il Centre International, il corso tenuto da insegnanti di madrelingua con le quali hanno instaurato, immediatamente, un ottimo rapporto.

Le mattine sono state dedicate a mini-gite guidate: Antibes, Juan-les-Pins, Nizza, Cannes, Monaco.

La vita presso le famiglie francesi, se ha creato, per qualcuno, qualche comprensibile difficoltà iniziale, ha garantito l’efficacia e la buona riuscita dello stage, permettendo non soltanto una naturale "full immersion" linguistica ma, soprattutto, offrendo agli alunni la possibilità di entrare in contatto con la cultura francese attraverso un’esperienza umana autentica.

Il doversi necessariamente relazionare con gli altri, persone nuove, mai conosciute, diverse per mentalità ed abitudini, ha spinto gli alunni a mettere a frutto le loro competenze linguistiche ma anche e soprattutto a far ricorso alle loro potenzialità affettive, alle loro risorse umane.

Era necessario, insomma, per "farsi capire" creare prima di tutto, un rapporto di amicizia, di simpatia, creare quell’intesa che nasce dalla sensibilità e dalla buona educazione. Se bisognava sforzarsi per trovare il termine giusto o per capire il significato di una frase, era emozionante scoprire che, a volte, bastava un sorriso, un gesto amichevole; scoprire che divertirsi non voleva dire comportarsi senza regole, schiamazzare fino a tardi notte, ma rispettare le esigenze del gruppo, sapersi adattare, aprirsi al mondo e vedere le cose con occhi nuovi.

La guida degli insegnanti è stata indirizzata in quest’ottica: vigilando sugli studenti, si è cercato di promuovere la loro crescita umana e culturale con un dialogo aperto e amichevole ma autorevole al tempo stesso.

Determinante, in tal senso, è stata la presenza del collega di Storia dell’arte, Antonino Lo Castro, che oltre alla fattiva collaborazione pratica, indispensabile per l’organizzazione giornaliera delle attività, ha smesso a disposizione del gruppo, le sue conoscenze artistiche necessarie per sfruttare al meglio l’apporto culturale dei luoghi visitati. Gli studenti sono stati invitati ad osservare i monumenti, l’aspetto urbanistico delle città, a scoprirne la storia, le tradizioni, gli usi e i costumi, a raccogliere materiale autentico di vario genere.

E’ certamente il fascino di questa terra, che, nel corso dei secoli, ha attirato artisti di tutto il mondo, ha conquistato anche noi: … così sembra opportuno concludere sul ricordo un po’ malinconico di Antibès, come l’ha descritta Graham Greene:

 

« Je ne connais aucune ville au monde qui, comme Antibes, m’offre autant de charmes divers et contrastés. Elle a l’accent et les couleurs de Provence, mais aussi les folies de la Côte d’Azur… Elle est ville de marins et de jardiniers, d’amoureux de Mozart et de Ray Charles, d’amateurs d’art et de fous de discothèques :…J’aime cette ville pour le flâneries dans les ruelles fleuries, pour la splendeur de ses musées, pour le senteurs de ses marches, pour son ciel bleu et ses nuits blanches. J’aime Antibes parce qu’elle a su rester elle – même tout en offrant cent univers qui se côtoient sans se mêler et s’opposent sans heurter »  

L’insegnante

Adele Tomasi Scianò


LA PARTENZA

Siamo partiti dalla stazione di Sant’Agata Militello l'uno aprile, e la nostra meta era la costa azzurra. Il viaggio è stato bellissimo ma molto faticoso. Sul treno abbiamo fatto di tutto, per far trascorrere più in fretta possibile il tempo: abbiamo giocato a carte, abbiamo ascoltato la musica, abbiamo addirittura festeggiato un compleanno, e l'unica cosa che non abbiamo fatto, per la disperazione dei prof., è stato dormire. Comunque nonostante il faticoso viaggio ci siamo divertiti

C’est ici que nous sommes arrivés : Antibes

C’est le premier port touristique de la France, la vicille ville s’étend, à travers ses ruelles pittoresques, jusqu’à la mer et garde encore ses remparts qui témoignent d’un ancien passé. Au délà du Cap d’Antibes, la ville se prolonge avec la moderne et élégante station balnéaire de Juan – Les – Pins dont la plage de sable fin, est l’un de ses principaux attraits touristiques. Ici, on peut bien comprendre le motif, pour lequel plusieurs aristes ont été séduits par la Côte d’Azur, mais on peut, à la fais, savourer les "arômes" de Provence … et alors.

Ici le temps aussi est merveilleux …

 nice-matin

lundi 2 avril 2001

Antibes: comme un parfum d'été

Températures à la hausse, soleil généreux … Ce n'était pas un poisson d'avril: hier , il y avait comme un air d'été dans l'air. Résultat logique: les plages, comme ici celle de la Salis, entre Fort-Carré et le cap d'Antibes, ont été prises d'assaut.(Photo Bernard Pons)

 

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